IL SERVIZIO SOCIALE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

IL SERVIZIO SOCIALE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

A cura di "Paola Rossi – Presidente Emerito degli assistenti sociali".   La pandemia si è abbattuta su un Paese in cui i servizi sociali alla persona erano già in grave crisi, costituendo ormai lo scaricatoio di problematiche sociali, rispetto alle quali il sentimento prevalente era fastidio, percependone soprattutto il costo economico per la collettività. Servizi deprivati di risorse e nella maggior parte dei casi senza una direzione tecnica, ma soprattutto privi di progettualità e di progetto politico. Il disimpegno politico rispetto all’assistenza è ben testimoniato dall’uso massiccio del termine assistenzialismo e dalla preponderante delega al volontariato e all’associazionismo caritatevole. Dall’arrivo della pandemia, gli assistenti sociali si sono visti investiti da una valanga di casi, anche eterogenei e complessi, per i quali è prevista una risposta economica. Allo sguardo professionale, si evidenziano una serie di problematiche preesistenti emerse con forza dirompente della pandemia e del concomitante aggravarsi delle situazioni economiche generali e famigliari. La professionalità dei colleghi viene messa in crisi e compressa in queste...
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TRA EMERGENZA ALIMENTARE E CURA RELAZIONALE

TRA EMERGENZA ALIMENTARE E CURA RELAZIONALE

A cura di "Giuseppe De Robertis- assistente sociale Comune di Andria (BT) e consigliere CNOAS".   L’emergenza alimentare rappresenta uno dei fronti caldi delle azioni istituzionali di sostegno ai cittadini durante il lockdown. Una misura indispensabile per far fronte ad un bisogno primario, che mai avremmo immaginato si sarebbe potuto manifestare in tale portata. Tutti i Servizi Sociali comunali sono stati travolti da numerosissime richieste di aiuto dal momento in cui sono state stanziate le risorse straordinarie, ed hanno cercato di rispondere in tempi congrui, nonostante gli organici sottodimensionati nella maggioranza dei comuni italiani. In alcuni casi si è privilegiato l’automatismo erogativo per questioni di celerità, in altri si è cercato di salvaguardare una peculiarità relazionale, seppur meramente telefonica, che ha accolto il bisogno senza trascurare la sofferenza. Si sono aperti squarci di umanità: si è incrociato il pudore di chi era costretto ad elemosinare cibo, la vergogna di genitori incapaci di assicurare il necessario ai propri figli, il senso di smarrimento e la solitudine,...
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DALLE RETROVIE DEL SERVIZIO SOCIALE (ai tempi del Covid 19)

DALLE RETROVIE DEL SERVIZIO SOCIALE (ai tempi del Covid 19)

A cura di "Paola Gusmani - assistente sociale UTI Friuli Centrale".   Lontani dai punti nevralgici e più scottanti di questa fonte –imprevista e sconosciuta- di paure, sofferenze, prove ed ostacoli, registriamo nuove richieste, segnalazioni, problematiche, ed altrettante nuove tipologie di bisogni, di utenti, di collaborazioni, di strumenti. Ci ritroviamo anche ad essere persone (prima ancora che operatori) diverse, scopriamo qualcosa in più dei nostri colleghi, dei nostri coordinatori, del nostro lavoro. E scopriamo quanto, nei momenti critici e più “caldi”, è determinante la “filosofia” del Servizio Sociale, l’idea che ciascuno ha di come concretamente realizzare quel sistema di valori che è contemplato nel nostro Codice Deontologico. OPPORTUNITA’ è una parola-chiave che mi viene in mente, da mettere accanto alla parola “problemi”, per far sì che emerga e nasca, da questa fase che stiamo attraversando, una progettualità operativa e costruttiva, come elemento caratterizzante e distintivo del Servizio Sociale. C’è Renato, un uomo che da sempre è conosciuto dal Servizio, sempre in bilico tra il “non pago...
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Ci ha lasciati Anna Maria Cavallone (1927-2020)

Ci ha lasciati Anna Maria Cavallone (1927-2020)

"Tutti abbiamo bisogno della memoria. Tiene il lupo dell’insignificanza fuori dalla porta" (Saul Bellow) Vogliamo ricordarla per l’importante ruolo da lei giocato nell’affermazione del servizio sociale italiano dove ha garantito una presenza autorevole, con particolare riferimento alla dimensione internazionale. Già laureata in Lingue e letterature straniere, nel 1952 consegue il diploma di assistente sociale presso la Scuola ENSISS di Milano, discutendo una tesi dal titolo Il colloquio nello studio dei casi sociali di cui è relatrice Odile Vallin. Nello stesso anno partecipa a un seminario dell’ONU sul case work e nel 1955 frequenta la Columbia University, conseguendo il Master of Social Science; successivamente torna negli USA, per frequentare altri percorsi di studio in cui ha occasione di fruire delle lezioni di Florence Hollis e Gordon Hamilton; nella metà degli anni sessanta ottiene una borsa Fullbright e torna a New York come visiting in school. Docente alla Scuola Ensiss di Milano, è fra coloro che introducono il case work in Italia. Nel 1967 si trasferisce a Roma,...
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Milena Lerma non è più con noi (1923- 2020)

Milena Lerma non è più con noi (1923- 2020)

"È un periodo difficile questo in cui se ne vanno importanti protagoniste della prima generazione di assistenti sociali italiane che hanno rivestito un ruolo fondamentale nel Servizio sociale, per la sua affermazione e per il suo sviluppo a livello professionale e scientifico" Milena Lerma (nata il 3 settembre 1923) è nota alla comunità del servizio sociale, dove è stata apprezzata sia per il suo contributo scientifico e didattico, sia per la qualità delle sue capacità relazionali e umane. Dopo essersi laureata al Magistero, nel 1948, Milena Lerma si diploma - una delle 15 allieve del primo corso - presso la Scuola Pratica per Assistenti sociali diretta da Odile Vallin alla quale si era avvicinata attraverso la sua attività di volontaria presso l’Opera Cardinal Ferrari. Nel 1950 entra nella stessa Scuola di Milano come monitrice e poi come docente. Milena Diomede Canevini ricorda di aver sostenuto con lei il colloquio d’ingresso e di averla avuta come insegnante di servizio sociale di gruppo e anche...
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Reddito di cittadinanza e servizio sociale: si apre un dibattito

Reddito di cittadinanza e servizio sociale: si apre un dibattito

Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è appena partito, di seguito sono proposte alcune riflessioni in tema di servizio sociale e politiche sociali. Professionalmente mi occupo di povertà all’interno di un Ambito territoriale del servizio sociale di 12 Comuni in Friuli Venezia Giulia, Regione che da diversi anni ha sviluppato e regolamentato diversi strumenti di intervento a contrasto della povertà. Più recentemente ha integrato, potenziandole con fondi propri, le misure SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) e ReI (Reddito di Inclusione). Per punti, espongo quindi alcune considerazioni, con l’assunto di base che, fatto salvo il tema delle politiche del lavoro, l’assistente sociale va considerato uno degli operatori più qualificati in tema di contrasto alla povertà, data la sua specifica competenza nella predisposizione e gestione di progetti personalizzati a favore di situazioni di disagio. a) RdC non è di per sé uno strumento sbagliato nel suo principio di fondo: si tratta di aiutare una persona o un nucleo familiare allo scopo che si renda...
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Adriano Ossicini e la SOSTOSS

Adriano Ossicini e la SOSTOSS

E’ finita oggi, 15 febbraio 2019, la lunga vita di Adriano Ossicini, era nato nel 1920. E’ morto quasi centenario nell’ospedale dell’isola Tiberina dove aveva cominciato a lavorare come medico neo laureato nel 1944. Essere medico nell’isola gli ha consentito di salvare tanti ebrei dai rastrellamenti nel limitrofo ghetto. Con la collaborazione del Primario e di tutto l’ospedale, li nascondeva  facendo diagnosi di una grave malattia contagiosa la sindrome K, che spaventava la SS che si allontanavano. E’ stato docente di psicologia all’Università la Sapienza di Roma. Senatore per molte legislature, e vice presidente del Senato  e ministro della Famiglia e della solidarietà sociale dal 1992 al 1994. In questa sede non si possono ricordare le molte iniziative che Ossicini ha promosso ci si limita al nostro oggetto di interesse. Adriano Ossicini si è avvicinato al servizio sociale partecipando direttamente  al convegno di Tremezzo nel 1946, dove con lo psicanalista Perotti e i coniugi Calogero prefigurò le due scuole di servizio sociale...
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Lavorare nelle periferie, prima che la burocrazia uccida la professione

Lavorare nelle periferie, prima che la burocrazia uccida la professione

Intervista a cura di Vincenzo Gentile, in "Etica per le professioni", n. 2/2012. Ciò che caratterizza la professione di assistente sociale è la dimensione comunitaria dell'intervento professionale: al primo posto la persona, la sua appartenenza a una comunità e le sue prospettive di partecipazione. Giuseppe De Rita, già Presidente del Censis, resta uno dei riferimenti più autorevoli per la sua lucida e lungimirante capacità di leggere e interpretare i fenomeni sociologici e antropologici che attraversano la nostra contemporaneità. La sua passata interazione con l'importante centro di formazione Cepas, il Centro di Educazione per Assistenti Sociali, prima scuola laica di Servizio Sociale in Italia, ci porta a porgli una serie di doamnde che aiutino a interpretare il tempo che viviamo e a riconoscere il ruolo e la sfida prioritarie che attendono la figura dell'assistente sociale. Presidente De Rita ho scoperto un “segreto cordone ombelicale” con la nostra professione attraverso il Cepas di Guido Calogero e Angela Zucconi, una delle nascenti scuole di servizio sociale dell’Italia liberata. Cosa significava lavorare al Cepas, cos’era...
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Lettera al Presidente

Lettera al Presidente

Una bella notizia, l’8 giugno 2018, durante l’assemblea della Sostoss, è stato proposto di inviare una copia del volume “Povertà, miseria e servizio sociale” al Presidente della Repubblica. Pubblichiamo la lettera di presentazione e la graditissima risposta del Presidente....
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Servizio sociale e complessità

Servizio sociale e complessità

Ritenendo la riflessione sulla “complessità” consona alle esigenze del Servizio Sociale di oggi e pertinente alla costruzione di una scienza del Servizio Sociale, la Sostoss ha valutato l’opportunità di far conoscere il lavoro di Giovanni Viel e di aprire un dibattito attraverso l’organizzazione di vari incontri seminariali (già tenutisi a Roma e Milano). Dall’intervento di Paola Rossi del 9 novembre 2017 a Milano. Con questo titolo è stato pubblicato, postumo (Maggioli 2015), il lavoro di Viel che costituisce la sua tesi di laurea. La ricca e articolata riflessione abbraccia vari decenni di lavoro in ambiti diversi e una ricerca impegnata e costante sul modo di leggere e affrontare la complessità per dare aiuto, per essere d’aiuto. L’autore si confronta con la teoria del filosofo Edgard Morin per indagare il rapporto tra soggetto e oggetto, tra persona e realtà, tra interno e esterno ed esplorare le reciproche connessioni in relazione all’esperienza di lavoro di servizio sociale. La multidimensionalità nell’approccio cognitivo, valutativo, nell’intervento e nell’operatività...
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Riflessioni su un documento “storico” e un’esperienza professionale

Riflessioni su un documento “storico” e un’esperienza professionale

Nei lontani anni ’55/ ’57, poco più che ventenne e munita di un recente diploma biennale di assistente sociale, di enorme entusiasmo per la professione intrapresa e che sentivo profondamente mia, approdavo a Frosinone, terra sconosciuta ed estranea alla mia cultura di “ragazza del nord”. Presi servizio presso l’Ente per la Protezione Morale del Fanciullo (ENPMF) con la qualifica di “aiuto assistente sociale”, ma con la piena responsabilità delle scelte e dell’operatività professionale. L’ENPMF aveva finalità di tutela dell’infanzia e erogava prestazioni di servizio sociale. Di questa nuova disciplina aveva adottato finalità, metodologie, pluridimensionalità dell’approccio e la stessa filosofia fondante: il rispetto per la persona e la globalità dell’intervento, il che implicava ciò che oggi chiameremmo, in relazione a recentissime acquisizioni filosofiche, la lettura della complessità. Tutto ciò va ovviamente rapportato ai tempi e alle conoscenze scientifiche di cui si era in possesso all’epoca, ma anche alle scelte e agli impulsi politici che, sia pur con grandi contraddizioni, miravano alla democratizzazione del...
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