È un periodo difficile questo in cui se ne vanno importanti protagoniste della prima generazione di assistenti sociali italiane che hanno rivestito un ruolo fondamentale nel Servizio sociale, per la sua affermazione e per il suo sviluppo a livello professionale e scientifico

Milena Lerma (nata il 3 settembre 1923) è nota alla comunità del servizio sociale, dove è stata apprezzata sia per il suo contributo scientifico e didattico, sia per la qualità delle sue capacità relazionali e umane.

Dopo essersi laureata al Magistero, nel 1948, Milena Lerma si diploma – una delle 15 allieve del primo corso – presso la Scuola Pratica per Assistenti sociali diretta da Odile Vallin alla quale si era avvicinata attraverso la sua attività di volontaria presso l’Opera Cardinal Ferrari.
Nel 1950 entra nella stessa Scuola di Milano come monitrice e poi come docente. Milena Diomede Canevini ricorda di aver sostenuto con lei il colloquio d’ingresso e di averla avuta come insegnante di servizio sociale di gruppo e anche come relatrice della tesi del suo diploma, conseguito nel 1952, tesi proprio incentrata sul tema del gruppo.

Molto attiva nel promuovere le scuole del gruppo ENSISS (Ente nazionale Scuole di Servizio sociale), nel 1962 subentra ad Alba Canali nella direzione della Scuola di Milano – che aveva aderito all’Ensiss nel 1947, staccandosi dall’Opera Cardinal Ferrari – dove promuove gli scambi internazionali.

La sua partecipazione alla vita della nostra comunità è vivace fin dall’inizio: nel 1959 è eletta Presidente dell’Associazione Nazionale Assistenti sociali con Giovanni Bussi, in conclusione del VI Congresso Nazionale svoltosi a Bologna, succedendo ad Elda Busnelli Fiorentino. Nel luglio 1960, partecipa come membro dell’Executive Committee della International Federation of Social Work al Meeting di Copenaghen.

La sua esperienza non è estranea all’esercizio della professione: dal 1948 al 1950 opera come assistente sociale di fabbrica; nel 1960, in un periodo in cui la Scuola Ensiss di Milano è gravata da difficoltà finanziarie, Milena entra a far parte dell’Amministrazione Provinciale di Milano come Sovraintendente ai Servizi sociali dell’ente.

Nel 1969 si iscrive alla Scuola di specializzazione in psicoterapia dell’Università Cattolica di Milano, dove si forma con gli insegnamenti di Mara Selvini Palazzolo e Giuliana Prat, Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin, fino a conseguire la specializzazione in psicoterapia famigliare nel 1973. Il suo impegno in questo campo, anche come formatrice nella Scuola di Selvini Palazzolo, la vede collaborare intensamente con Dante Ghezzi e con Stefano Cirillo; con quest’ultimo dirige la collana L’intervento psicosociale della Casa editrice Raffaello Cortina.       La sua competenza in questo ambito diventa sempre più autorevole, ma questo non la porta ad abbandonare il servizio sociale che mantiene come uno dei suoi interessi principali , sia dedicandosi all’elaborazione di un modello teorico per il servizio sociale che si fonda sull’approccio sistemico relazionale – come testimoniato nel suo autorevole e rigoroso volume «Metodi e tecniche del processo di aiuto», edito nel 1992 da Astrolabio, che riscuote notevole successo -,sia conducendo attività formative, anche con Annamaria Campanini e Lina D’Adda. In particolare va ricordato che, dal 1996 al 2000, lei dirige il “Corso Biennale di Perfezionamento in ottica relazionale sistemica. Il lavoro con la Famiglia nella professionalità dell’assistente sociale”, presso il Nuovo Centro per lo Studio della Famiglia di S. Cirillo, M. Selvini, A. M. Sorrentino in cui insegnano, oltre a lei, Teresa Bertotti, Lina D’Adda e Carmela Martino.

La sua attività di docente di servizio sociale prosegue presso la Scuola per Assistenti Sociali La Nostra Famiglia di Bosisio Parini e poi nel del Corso di laurea dell’l’Università Cattolica di Milano, realtà in cui collabora con Francesco Villa.

 

Tra le sue pubblicazioni:

– 1964. La documentazione professionale come strumento di partecipazione alla politica dell’ente. In «Il ruolo dell’assistente sociale nel processo di formulazione e di sviluppo della politica dell’ente» Atti del Convegno ISTISS, sotto l’Alto Patrocinio del Ministero per la Riforma della Pubblica Amministrazione. Roma: ISTISS, pp. 125-138.

– 1987. Caratteri e funzioni dell’ipotesi nel processo di aiuto del servizio sociale. In «L’approccio sistemico- relazionale applicato il servizio sociale. Un nuovo modello?». Atti del Convegno Università di Parma. Parma: Litografia Novastampa.

– 1992. Metodo e tecniche del processo di aiuto. Roma: Astrolabio.

– 1992. La supervisione come relazione interpersonale. In «Servizi sociali», Padova: Fondazione Zancan,1.

– 1993. Dalla teoria alla prassi: criteri per una formazione integrata. In F. Villa (a cura di). «Il servizio sociale nell’Italia degli anni ’90: nuove abilità e formazione universitaria». Milano: Vitae Pensiero, pp. 131-138.

– 1993. Con Ghezzi, Dante. Problemi sessuali e gioco di coppia. In «Attraverso lo Specchio», 35-36.

– 1995. con Bertuzzi, Rita. Gruppo di coordinamento tecnico-organizzativo: problemi e difficoltà. In E. Bianchi (a cura di) «Servizio sociale e lavoro con i gruppi». Milano: Franco Angeli

– 2003. I Pionieri della Terapia Familiare– In «La Ca’ Granda» Vita ospedaliera e informazioni culturali – Milano: IRCCS Ospedale Maggiore – anno XLIV – n. 2, pp. 24 – 29.

– 2011. Con Canali, Alba. Odile Vallin. Formatrice di assistenti sociali. In M. Stefani (a cura di). «Le origini del servizio sociale italiano. Tremezzo un evento fondativo del 1946». Roma, Viella, pp. 246- 263.

(Marilena Dellavalle per SOSTOSS, con il contributo di Milena Diomede Canevini e Lina D’Adda)

Nelle foto, Milena Lerma al Trentennale AIDOSS, Milano ottobre 2014.