È mancato il Dr. Enrico Capo, illustre componente del Consiglio Direttivo della SOSTOSS. Lo ricordiamo, esprimendo un sentito cordoglio, con le parole del nostro Presidente, Prof. Carlo Felice Casula.

Enrico Capo è stato una figura originale, nota e autorevole, a livello nazionale e internazionale, del servizio sociale. Per molti decenni, dagli anni del dopoguerra, a questi primi due decenni del nuovo secolo, è stato “assistente sociale-ricercatore”, come amava sempre, con orgoglio professionale e civico, qualificarsi, e anche apprezzato insegnante in tanti corsi di formazione e anche alla Lumsa e alla Cattolica, dove ha tenuto i corsi di Metodologia della ricerca sociale.
Il 29 novembre del 2021, a novantadue anni, dal presidente Sergio Mattarella è stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per il suo contributo teorico ed esperienziale nell’approfondimento e studio delle politiche connesse al servizio sociale», entrando a far parte con riconosciuto merito, come recita il motu proprio presidenziale dei «Protagonisti di gesti, o di comportamenti prolungati, di solidarietà, di altruismo, di iniziative volte ad assicurare il bene comune, iniziative di senso di responsabilità nei confronti della collettività”.
La sua lunga e ininterrotta attività di assistente sociale-ricercatore si dipana per molti decenni dell’Italia repubblicana, a partire dagli anni difficili del primo dopoguerra, quando il servizio sociale in Italia è reimpostato e rilanciato e la professione dell’assistente sociale ripensata e reinventata, con un creativo richiamo a esperienze già maturate in altri paesi e con un preciso riferimento alla realtà nazionale e regionale e alle loro condizioni socioeconomiche e culturali.
La prima esperienza lavorativa nel servizio sociale di Enrico Capo si compie in un’unità sperimentale del Ministero Grazia e Giustizia, che si rivolge in particolare ai giovani delle borgate abusive di Roma, i cui abitanti versavano in penose condizioni di povertà e di emarginazione, come documentò la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla (1951-1954).
Segue l’intenso e partecipato impegno nel Servizio Contributi Agricoli Unificati (SCAU) e nella Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti (Coldiretti). L’Italia degli anni Cinquanta, nella quale, prima del pieno decollo industriale, del boom economico e delle grandi migrazioni interne – dall’osso alla polpa, come da felice metafora di Manlio Rossi Doria – si configurava come contadina e paesana, essendo ancora la maggioranza della popolazione attiva occupata nel settore primario dell’agricoltura, come certificò il Censimento ISTAT del 1951.
Il lungo impegno è, infine, proseguito anche dopo il pensionamento, con il Laboratorio per le Politiche Sociali (LABOS), che opera in ambito urbano-industriale e anche rurale-agricolo, durante il quale il suo lavoro di studio e di ricerca fuoriesce dalla dimensione nazionale interagendo, a partire dal finanziamento, con la Commissione Europea e interloquendo con studiosi e ricercatori di diversi paesi. Enrico Capo sperimenta con personale soddisfazione, data la sua idiosincrasia per gli approcci intellettualistici e astratti, che gli studi e le ricerche promosse da LABOS solitamente si tramutano in progetti operativi concreti.
È stato anche consulente esperto in materia di psico-sociologia rurale per la FAO, per la quale ha condotto una ricerca sociale professionalizzata finalizzata allo sviluppo socio-economico della Repubblica di Haiti.
Le sue ricerche, sempre rigorose e condotte sul campo, sono svolte per enti e strutture operative che da esse attendevano spunti pratici e non solo teorici per programmare i propri interventi concreti.
A seguire alcune delle sue pubblicazioni: L’ altra faccia della luna. Operatori sociali e ricerca. Per una «professionalizzazione» della ricerca sociale (Aracne 2012); Haiti chèrì. Un’avventura professionale nei Caraibi. La ricerca sociale per lo sviluppo (Aracne, 2013); Piazza delle Vaschette, un villaggio nel cuore di Roma. La ricerca sociale per la partecipazione comunitaria (Aracne 2018) Dalla culla alla tomba. Educazione permanente e personalismo comunitario. Dalla teoria alla sperimentazione (Aracne 2021); L’ingaggio della piazza. Evoluzione e involuzione della cultura contadina. La ricerca sociale come osservatorio privilegiato del cambiamento (La Bussola, 2023).
L’ultimo corposo e denso libro, si configura come un profilo biobibliografico di Enrico Capo, che ripercorre i suoi percorsi di studio, di ricerca e d’intervento professionale. Costituisce in fondo anche il suo testamento spirituale.
De L’ingaggio della piazza ho scritto io la prefazione, accettando prontamente la sua richiesta, perché provengo dal mondo oggetto di studio del libro e perché, come presidente della Società per la Storia del Servizio sociale, era per me un dovere e un onore esprimergli la riconoscenza e l’affetto anche per il contributo costante e fattivo che Enrico ha sempre dato per la sua azione e la sua crescita.